Le parole dei testi delle canzoni che istigano alla violenza, i video clip musicali fatti di messaggi emulatori, le armi, la droga, il senso di supremazia, l’omertà, dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno coinvolto le due bande rivali capitanate dai trapper Simba La Rue e Baby Touchè, a Milano scatta l’allarme sicurezza per i numerosi episodi di violenza, che vedono coinvolti i membri dei due gruppi.
L’ultimo, dopo le risse, le rapine, le spedizioni punitivi, il sequestro di baby touch e la coltellata alla gamba di simba la Rue, è una storia di droga, che ha portato a Lecco all’arresto di quattro giovani, due dei quali già indagati per aver preso parte a spedizioni punitive nell’ambito della faida milanese che ha portato settimana scorsa all’arresto di Simba la Rue, per il quale effettuavano servizi di security fai da te, con armi, ai concerti.
E mentre continuano le indagini di investigatori e inquirenti con il giudice delle indagini preliminari che, dopo i primi interrogatori, ha respinto la richiesta di scarcerazione di Simba La Rue, dalla presidente della commissione antimafia Monica Forte, arriva un richiamo a istituzioni e società ad affrontare concretamente il problema.