Mezzi dell’Amsa con sensori di rilevamento degli ostacoli, telecamere o specchietti telescopici. Detta così, potrebbe sembrare un primo passo per avanzamento ultra-tecnologico della raccolta rifiuti, ma è l’adeguamento degli standard di sicurezza diventati improrogabili dopo la morte di Cristina Scozia, la mamma 39enne rimasta uccisa nello scontro con una betoniera nella giornata di giovedì in pieno centro città.
E siccome, il primo passo è dare il buon esempio, il Comune ha deciso che l’adeguamento delle dotazioni di sicurezza per i mezzi pesanti dovranno cominciare da quelli delle sue società partecipate, come Amsa, ma anche MM o Atm.
Una posizione che, inevitabilmente coinvolge anche i privati e, nello specifico, il mondo dei costruttori edili, i cui cantieri punteggiano la città. E anche su questo fronte, la risposta è affermativa.
Oltre alle dotazioni di sicurezza, i ragionamenti si sono anche spostati sugli orari. Il consigliere comunale di maggioranza, Marco Mazzei, ha infatti proposto che i mezzi pesanti possano entrare in città solo di notte se non dotati di sensori e telecamere.