Negli ultimi mesi la sua casa è stata questa: la panchina di via Roma, sul lato del Duomo, a pochi passi da piazza Ducale. Alessandro Colombo, dopo una vita non semplice, aveva scelto la strada. Se ne è andato lunedì mattina a 47 anni per un infarto, mentre si trovava in un bar qui vicino. La panchina dove passava gran parte delle sue giornate e delle sue notti, adesso, è un memoriale. Una sua foto, le sue sigarette, il suo immancabile cappellino, la lattina di birra con la cannuccia. Intorno i messaggi dei ragazzi. Tantissimi, da occupare tutto lo spazio, scritti con il pennarello indelebile perché, nelle intenzioni dei giovanissimi, quella panchina possa rimanere la sua per sempre
Una storia strana, quella di Alessandro Colombo, come forse ce ne sono altre, ma che passano inosservate. Di ottima famiglia, gestisce una sua azienda finché non è costretto a chiudere. Emigra negli Stati Uniti, poi le cose cominciano ad andare male. Torna in Italia, trova il Covid. Cede. Non vuole farsi aiutare da nessuno. Famigliari, amici, anche le istituzioni. Innumerevoli tentativi respinti. Secondo i medici, le sue condizioni non erano tali da poter procedere con un tso. Si era così ritrovato a vagare per il centro, qualche volta facendo pure qualche danno. Come quella volta che si era presentato in classe, all’istituto Casale, dicendo di essere un nuovo studente. Un video finito sui social che aveva fatto lanciare l’allarme sui problemi di sicurezza della scuola. Altre volte aveva comportato problemi, disturbato, danneggiato, ma mai era stato violento.
Aveva un rapporto speciale con i ragazzi. Lo conoscevano in tantissimi, perché, uscendo da scuola o frequentando la piazza, lo vedevano sempre lì. Con loro aveva un dialogo. Per i giovanissimi rappresentava qualcosa. Forse perché riconoscevano in lui certamente un cattivo esempio ma anche quel piglio del ribelle, così affascinante a quell’età. Forse perché, in mezzo a tante frasi senza senso, ogni tanto aveva anche la sfrontatezza di dire la verità. Alessandro Colombo non c’è più. Rosario e funerali si terranno in Duomo, orario e data ancora da confermare. Tanti amici si stanno chiedendo se avrebbero potuto fare qualcosa per lui, se questo suo rifiuto di essere aiutato aveva una chiave per essere combattuto. I ragazzi non se lo chiedono, si limitano a dire: ci mancherai.