“E’ stata depositata una articolata richiesta di revisione della sentenza che ha condannato a 16 anni di reclusione Alberto Stasi per la tragica morte di Chiara Poggi“. Lo afferma l’avvocato Laura Panciroli, nominata nel dicembre dello scorso anno “per una completa rilettura della complessa vicenda processuale, finalizzata alla sua revisione”. A quasi 13 anni dall’efferato omicidio, dunque, si potrebbe aprire un nuovo capitolo nella drammatica vicenda che ha sconvolto Garlasco e l’Italia intera. Come noto, l’autore del delitto fu identificato dopo un lungo iter processuale nell’allora fidanzato Alberto Stasi, oggi 36enne ma che all’epoca dei fatti aveva 24 anni. Stasi fu condannato in via definitiva a 16 anni di carcere è ora detenuto nella Casa circondariale di Bollate.
«Sono stati individuati e sottoposti al vaglio della competente Corte di Appello di Brescia elementi nuovi, mai valutati prima, in grado di escludere, una volta per tutte, la sua responsabilità», ha dichiarato l’avvocato di Stasi. Quel che è certo è che queste nuove prove dovranno avere un’importanza davvero straordinaria, tale da convincere la Corte a riaprire il caso e rivedere una sentenza definitiva, provvedimento decisamente raro. Di una richiesta di revisione della sentenza si era parlato anche alcuni anni fa, ma i giudici l’avevano rigettata all’inizio del 2017 affermando di non aver mai ricevuto alcuna istanza.
«Le circostanze su cui era basata la sua condanna (le stesse, peraltro, sulle quali era stato prima, ripetutamente, assolto) sono ora decisamente smentite – dice oggi l’avvocato -. Si è sempre dichiarato innocente e in molti hanno creduto che la verità andasse cercata altrove. Ora ci sono elementi anche per proseguire le indagini».