Slitterà a luglio il processo sul caso dell’incidente mortale di via Scopoli a Pavia, costato la vita al 26enne Riccardo Tirelli il 17 settembre del 2019. Quella sera il giovane, in auto con un amico, era alla guida di una Mazda spider. Superata piazza del Municipio l’auto aveva impattato contro un dosso e si era schiantata contro il muro di un palazzo. Tirelli morì sul colpo, mentre il passeggero al suo fianco restò ferito.
Nel processo dovranno venire chiarite le eventuali responsabilità di chi progettò e realizzò quel dosso, ritenuto dalla procura irregolare. Sono tre le persone a giudizio con le accuse di concorso in omicidio colposo e lesioni: il responsabile dell’ufficio mobilità del Comune di Pavia, il direttore dei lavori e il titolare della ditta che aveva realizzato l’opera. Saranno le perizie, sia dell’accusa che della difesa, a dover fare luce sull’effettiva regolarità di quell’attraversamento pedonale rialzato il cui cantiere era stato aperto alcuni giorni prima dell’incidente.
I genitori di Riccardo Tirelli, che gestiva un locale a Belgioioso, si sono già costituiti parte civile nel corso dell’udienza preliminare. Il calendario del processo andrà ora rifatto perchè è cambiata la giudice: nonostante siano passati quasi quattro anni da quel tragico schianto la parola fine sulla vicenda appare ancora lontana.