Per sfuggire ai controlli antidroga nascondevano la cocaina nelle copertine di libri e riviste oppure inserendola, attraverso particolari procedimenti chimici, nei rivestimenti delle valigie. La Guardia di Finanza ha smantellato un’organizzazione internazionale di narcotrafficanti legata alla ‘ndrangheta. Sono quindici gli arresti, di cui undici in carcere e quattro agli arresti domiciliari, eseguiti dai finanzieri di Pavia con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.
La banda era composta da 8 peruviani e 7 italiani. L’operazione “Mixtus” è l’esito di un’indagine durata due anni che ha portato complessivamente al sequestro di oltre 50 chili di cocaina, grazie ad una costante azione investigativa che si è sviluppata anche attraverso la cooperazione internazionale con le unità antidroga del Perù. Il gruppo estraeva la cocaina in alcuni laboratori clandestini: uno di questi era stato scoperto grazie un blitz, nel 2019, in un’autofficina dell’hinterland milanese. In quell’occasione i finanzieri avevano scoperto, e arrestato in flagranza di reato, un membro italiano dell’organizzazione che per spostarsi utilizzava l’ambulanza che guidava come volontario per conto di una onlus (completamente estranea ai fatti).
La droga partiva dal Perù, transitava per la Spagna e poi arrivava in Italia, dove veniva spedita alle cosche di ‘ndrangheta della Lombardia e della Calabria grazie ad alcuni intermediari, anche loro tratti in arresto. Durante l’attività investigativa, i finanzieri pavesi hanno fatto scattare diversi sequestri di cocaina negli aeroporti milanesi, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Al momento cinque membri della banda, tra quelli colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare, avrebbero lasciato il territorio nazionale e sono ricercati dalle forze dell’ordine. Dalle indagini della Guardia di Finanza è anche emerso che alcuni degli arrestati avevano addirittura richiesto e percepito negli ultimi mesi il reddito di cittadinanza.