Una “sconsiderata condotta” che ha determinato “la morte di quattordici persone e lesioni gravissime a un minore di cinque anni”. E’ la ricostruzione dei Pm di Verbania riguardo al drammatico incidente della funivia del Mottarone. Per quella vicenda sono tre le persone al momento fermate: Luigi Nerini, titolare della società che ha in gestione l’impianto, Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore dell’esercizio e capo servizio della funivia.
Nel capo di imputazione si legge che l’accusa è di “rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro” con l’aggravante che da questo comportamento ne è derivato un disastro. Un reato che prevede una pena fino a 10 anni di carcere. Nerini, Perocchio e Tadini sono invece solo indagati per l’omicidio colposo plurimo e le lesioni gravissime. Nelle scorse ore anche il ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini, è intervenuto alla Camera per un’informativa urgente del Governo sull’incidente.
Venerdì il gip potrebbe fissare la data degli interrogatori di garanzia. I carabinieri, nel frattempo, hanno già sequestrato la scatola nera della funivia. Il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, si riserva “di valutare eventuali posizioni di altre persone”. Il sospetto degli inquirenti, dunque, è che anche altri sapessero delle anomalie della funivia e del famoso “forchettone”, il divaricatore che tiene distanti le ganasce dei freni e che avrebbe causato il disastro.