Si appropriavano delle risorse della loro società, senza pagare tutte e tasse dovute, e le usavano per fini privati. Per queste accuse i finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno arrestato due persone, una finita ai domiciliari, l’altra in carcere. Agli arresti è seguito il sequestro di quote societarie, immobili e denaro per un totale di 3,4 milioni di euro.
I provvedimenti giungono al termine di un’indagine svolta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Corsico nei confronti di due rappresentanti legali e del liquidatore di una società di Rozzano, operante nel settore dei “servizi per la persona”, nell’ambito della quale è emerso che gli indagati, in concorso tra loro, si sarebbero impossessati di oltre 2,5 milioni di euro delle società, poi fallite nel 2020. In più, mancano al fisco versamenti per un milione di euro.
Gli indagati avrebbero effettuato continui bonifici, privi di motivazione, e prelevamenti in contante.
Dagli approfondimenti dei flussi finanziari sono poi emerse numerose movimentazioni anomale, non supportate da alcuna operazione commerciale. Il denaro passava dalla società fallita a un’altra impresa con sede a Milano, dello stesso settore, che sembrerebbe una sorta di “newco”.
Con le somme che sarebbero state distratte alla società, gli indagati hanno poi acquistato un immobile in una località marina di villeggiatura, ora posto sotto sequestro per autoriciclaggio.