“Questa mattina, come sempre, sono partita da casa con la mia bicicletta: mi accorgevo che una macchina dietro di me, sebbene io fossi sulla destra, non mi sorpassava, mi rendevo solo conto che c’era una macchina perché vedevo le luci e mi chiedevo come mai andasse così piano”. Inizia così la ricostruzione della ventottenne violentata all’alba del 7 gennaio scorso a due passi dal supermercato di Cornaredo in cui lavora: “Una volta giunta sulla strada statale, la macchina mi superava: notavo anche che questa macchina andava talmente piano che a un certo punto una macchina che arrivava dietro di lei la superava”. Sono gli attimi immediatamente precedenti all’aggressione: le immagini delle telecamere certificheranno il pedinamento ravvicinato.
Cornaredo, il racconto ai magistrati della ragazza violentata mentre andava al lavoro
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