La parola si fa arte: Ettore Sottsass torna in Triennale

scritto da: Giovanni Migone De Amicis | 24 Gennaio 2023

Degli artisti, per conto mio, conta più la vita: come di tutti conta soltanto le vita più che le “opere”.Tutti dovrebbero sempre raccontare la loro vita e scrivere diari immensi. Anzi. Tutti dovrebbero soltanto vivere. Voglio dire: sapere di vivere.Le opere sono cadaveri vaganti. Invece io vorrei sapere com’è stata la vita di ogni polvere che c’è sotto i tumoli di tutte le necropoli del mondo.Per questo non vado mai a vedere i musei. E quando ci vado, mi viene una melanconia infinita: penso a tutto quello che c’è stato dietro le opere.MUSICAParole tracciate in verde su un enorme muro bianco che accolgono il visitatore.

Uno sprone a non fermarsi ai risultati, ma a guardare ai processi che li hanno generati e agli strumenti che li hanno resi possibili. Dopo “Struttura e colore”e “Il calcolo”la Triennale di Milano apre le sue porte al terzo progetto del ciclo espositivo dedicato a Ettore Sottsass, che si concentra sull’uso, vario, costante ma molteplice, della parola nella produzione del grande architetto e designer.Disegni, schizzi, intuizioni grafiche e letterarie che generano arte e riflessione.BOERISAMMICHELI

Elenchi, descrizioni, confessioni, diari, corsivi, racconti, riviste, manifesti, articoli, interventi, conferenze e recensioni, tutte tracce utilizzate per accompagnare i momenti e i movimenti delle sue opere.Un’arte verbo-visuale dove la fusione della parola, la sua manipolazione, l’accostamento a disegni, oggetti, antepone, aggiunge o altera i concetti alle rappresentazioni, i processi alle forme.Il tutto nella sala dedicata proprio a Ettore Sottsass, che ospita in modo permanente la ricostruzione di uno dei capolavori del maestro: gli interni di Casa Lana.BOERI